20 + 5 h di riposo min. 20 min.
I Papini sono una ricetta tradizionale di Chioggia , una città conosciuta anche come la Venezia in piccolo, tipici del periodo Pasquale ma reperibili in qualsiasi momento dell’anno. Si tratta di un biscotto a forma di ciambella, tagliato a metà lungo tutto la sua circonferenza , che una volta cotto in forno si apre acquisendo la sua forma caratteristica.
I Papini di Chioggia non sono particolarmente dolci ed hanno una consistenza piuttosto dura ,la loro cottura è similare a quella dei taralli ossia si inizia con il lessarli in acqua bollente, si fanno asciugare per una giornata ed infine si ultima la loro cottura in forno.
I papini ricordano molto per forma e consistenza, un altro prodotto della città, ossia il bossolà – o bussulà o bossolai- che si può trovare sia dolce che salato.
E’ un’antichissima preparazione casalinga la cui ricetta risale a centinaia d’anni fa, particolarmente nella città di Chioggia, viene tramandata da madre a figlia. I Papini si servono al mattino col caffelatte.
Ricetta tratta dal libro “ Pasticceria casalinga” di A.Sorzio.
Ingredienti :
- Farina di grano tipo O kg 1
- Burro g 220
- Zucchero g 400
- Uova intere nr. 5
- Albume nr. 1
- Sale g 5
- Scorza d’arancia grattugiata un pizzico
- Vaniglia un pizzico
- Rum ½ bicchierino circa ml 20
Setacciare la farina e versarla sul tavolo formando il cratere. Mettervi al centro tutti gli ingredienti ( compreso il burro ammorbidito), tenendo da parte l’albume. Mescolare prima gli ingredienti tra loro con la punta delle dita, poi piano piano impastarli con la farina fino a ottenere una pasta piuttosto soda. Lasciar riposare la pasta per una decina di minuti, quindi dividerla in tanti pezzi uguali in maniera da non aver difficoltà a lavorarla. Formare dei filoncini della lunghezza di circa 18 cm e del diametro di non più di 2 cm. Saldare le estremità di ogni filoncino con una goccia di albume, ottenendo così tante ciambelle. Deporle ad asciugare per un paio d’ore su un ripiano di legno pulitissimo .
Trascorso il tempo, mettere a bollire l’acqua in una casseruola larga e bassa. Quando l’acqua sarà giunta ad ebollizione, aggiungere un pizzico di sale, poi con delicatezza deporvi alcune ciambelle. Attendere che queste tornino a galla ( l’acqua dovrà bollire adagio) e con una schiumarola sgocciolarle, adagiandole poi su un canovaccio ad asciugare. Completata la cottura, lasciar asciugare i papini per circa 3 ore ( sarebbe meglio anche un giorno ). Trascorso il tempo di asciugatura, portare il forno a 150°C ed incidere con una lametta , a metà altezza, la circonferenza delle ciambelle ( se guardate le foto è molto intuitivo) poi adagiarle su una placca con carta forno e introdurle in forno lasciandovele per circa 20 minuti.
Appena saranno dorate , toglierle dal forno e deporle subito su una gratella a raffreddare. Conservarle in scatole di latta o vasi di vetro ben chiusi.
Ciao, grazie per questa ricetta che ho letto con le lacrime agli occhi.. Li faceva mia suocera che era di Chioggia, di Calle S.Nicolò… Lei me li ha fatti conoscere e amare ma purtroppo anche se mi ha lasciato la ricetta ” non è una vera e propria ricetta ” in quanto la signora Emma faceva “tutto a occhio”… Proverò a farli e magari tra la tua ricetta e il suo aiuto da lassù ci riesco !.. un bacio.
Carissima Pieretta il tuo commento mi ha emozionata! Lo so che le signore di un “tempo” facevano tutto ad occhio, che brave, le ho sempre invidiate. Io spero tanto che tu riesca a realizzarli e assaporare il gusto che ricordi…se puoi fammi sapere! Un abbraccio